Lo iettatore

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Lo iettatore, per definizione, è “una persona ritenuta in grado di esercitare influssi malefici”.

Bene, ora che siete preparati, tenete a mente che fino a luglio 2013, quindi in 31 anni della mia vita, mi avevano rubato solo un’autoradio e una macchina fotografica digitale compatta. Non ero a conoscenza di amici/parenti/vicini/conoscenti che avessero subito furti. 31 anni. 1 autoradio e 1 macchina fotografica digitale compatta. Semplice.

A luglio, però, succede l’imponderabile.

E’ una sera calda, ma in ufficio ci saranno all’incirca 10 gradi. Nonostante non sia previsto, ho indossato il maglione e agli sguardi truci del mio Capo Ufficio rispondo che non voglio prendermi una polmonite.

“Ma si muore di caldo, non hai caldo?”
“Veramente sto andando in ipotermia…”
“Mah, io ho così caldo… abbassa ancora un po’ la temperatura, dai…”

Deriso da un pinguino con la sciarpa, abbasso ancora di più la temperatura e privo di sensibilità alle mani butto un occhio al cellulare. Sono quasi le 20 e mia moglie non è ancora rientrata. Sono un romanticone e se non ricevo notizie entro una certa ora mi preoccupo. Il mio Capo Ufficio intercetta lo sguardo e mi chiede:

“Che succede?”
“Nulla, mia moglie non è ancora rientrata a casa”
“E ti preoccupi?”
“Beh, è da sola in casa, poi si fa una certa ora e stamani ho dimenticato la finestra aperta”
“Non ti preoccupare, tanto quando ti svaligeranno in casa non ci sarà nessuno, puoi stare tranquillo”

A N A T E M A ! ! !

Il pinguino si tocca i coglioni, si lancia il sale dietro la schiena e compra un biglietto di sola andata per le Hawaii. Io strabuzzo gli occhi, mi conficco le unghie nei testicoli, inizio a sudare nonostante la temperatura e rischio l’infarto con il cuore che martella nel petto ad almeno 300 bpm. La fama di iettatore del mio Capo Ufficio è conosciuta in tutto il mondo.

“Come scusi?”. Balbetto.
“Massì, se ti preccopi che ti rubino in casa devi stare tranquillo, se succede non ci sarà nessuno”.

Mi proietto fuori dall’ufficio come se avessi il diavolo alle calcagna e, rischiando di svenire per lo sbalzo termico di 15 gradi, chiamo subito mia moglie:

“Amore, corri subito a casa, barricati dentro ed esci il meno possibile”
“Come, scusa?”
“Tu fallo”

Nei giorni seguenti perdo il sonno, ingrasso 3 chili dal nervoso e perdo metà dei capelli, ma dopo alcuni giorni senza furti, mi tranquillizzo e la cosa finisce nel dimenticatoio.

Grosso errore.

Ad agosto scopro che sono entrati i ladri in casa di mia nonna.
A settembre entrano in casa di un mio carissimo amico.
A ottobre entrano in casa di mio padre
A novembre entrano nell’azienda dove lavora mio zio.

Sento un cappio al collo che si stringe… e non so come porvi rimedio.

 

 

6 Responses
  1. Giacomo Guglielmelli

    Non è vero, ma ci credo! Mia moglie mi piglia in giro perchè quando incontro qualche “innominabile”, faccio i dovuti scongiuri. Per esorcizzare la cosa, ho scritto qualche poesia in vernacolo dedicate appunto a “lui”. Le inserirò presto in una pubblicazione con traduzione letterale a fronte. Ergo, non posso farvele leggere prima. F.to: Quello che non ci crede, ma si tocca comunque.
    P.S. Bello e divertente il testo sul capufficio.

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