Collateral Beauty

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Non sono un critico cinematografico (e, lo assicuro, non voglio esserlo), ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Voglio quindi spendere due parole, ma solo due, per Collateral Beauty, il nuovo film con Will Smith, Edward Norton, Keira Knightley, Michael Peña, Kate Winslet ed Helen Mirren.

Collateral Beauty è stato stroncato brutalmente dalla critica, ma il trailer mi aveva incuriosito e, di conseguenza, sono andato a vederlo. Ottima scelta.

E’ vero, è un film che tratta temi particolari (amore, tempo e morte) ed è vero anche che lo fa in modo abbastanza superficiale, ma Collateral Beauty è bello proprio per questo. Stimola la riflessione, ma è solo lo spettatore che deve decidere fino a che punto spingersi. Inoltre la trama è ottimamente narrata, con un finale dove tutto si incastra alla perfezione.

Ho letto che molti criticano Collateral Beauty perché l’unico scopo è quello di far piangere lo spettatore. Io non lo trovo giusto. Primo, perché non ho pianto, però mi è piaciuto lo stesso. Secondo, perché credo che l’obiettivo del film sia quello di far riflettere sugli eventi negativi della vita e non quello di far versare lacrime.

L’unica cosa che mi consola è che, a differenza di ciò che dicono i critici, il pubblico (e gli incassi, visto che ha già macinato un sacco di quattrini) ha apprezzato Collateral Beauty.

Se vi capita, andate a vederlo, non è così male come vogliono far credere.

 

12 Responses
        1. Asso_2nd

          Beh, tutti e tre i finali (nonostante in uno il protagonista passi a miglior vita) sono molto belli. Quello al quale fai riferimento tu è sicuramente il meglio architettato (i dubbi iniziano a sorgere solo quando il protagonista suona a casa della ragazza) e sicuramente il più commovente. Quello che mi ha colpito è stata proprio come lo spettatore è stato accompagnato fino alla conclusione dei dilemmi che affliggevano i protagonisti.

          1. Elena

            Io penso che il senso di tutto sia L amore, che si puó perdere la speranza la gioia L allegria ma negare L amore a se stessi pensando così di non soffrire più non aiuta a vivere non credi?

          2. Asso_2nd

            Non è così facile come può sembrare. Lo stesso protagonista, per uscire dal suo dolore, ci ha messo più di 2 anni (se non ricordo male era quello il periodo di tempo trascorso). A volte le persone si chiudono non perché non amano o non credono più, ma perché è il ricordo di qualcos’altro a farle soffrire. Come si vede nel film, e secondo me è spiegato benissimo, a volte per poter risalire devi prima toccare completamente il fondo.

  1. Elena

    il passato è passato, si vive il presente per. Istruire un futuro migliore . Il protagonista a mio parere si vuol attaccare al dolore del passato rischiando di perdere tutto ciò che di bello ha nel suo presente e che potrà avere nel suo futuro.concordi?

    1. Asso_2nd

      Sono perfettamente d’accordo ed è esattamente quello che succede nel film. Perché si dice che quando si attraversa la strada e si vede una macchina venirci incontro, si rimane di sasso? Eppure tutti sappiamo che bisognerebbe sciacquarsi dalle scatole 😀 Il problema è che la paura ti blocca e anche se sai qual è la strada giusta, rimani fermo. Così nel film, così nella vita.

      1. Elena

        Ma…secondo me la vita è un rischio sempre e comunque.. un film non è la vita 😀Chiudersi in se stessi amplifica i dubbi arroccarsi in se stessi e te lo dico xke L ho vissuto con mio fratello fa commettere errori enormi. Bisogna sempre ascoltare il cuore sempre xke è il motore della vita. Abbiamo paura di ascoltare il cuore perché in passato c ha fatto soffrire ma come dice il film alla fine aveva sempre e comunque ragione il cuore .finche c’è qualcosa dentro il cuore va seguito xke come dice un mio amico da un piccolissimo seme rinasce sempre un prato. Sbaglio?

        1. Asso_2nd

          Credo non sia una questione di aver ragione o torto, ma di tempistiche. A volte è solo il momento a essere sbagliato: un lutto, metaforicamente parlando, va gestitdo e ogni individuo lo fa in modi e tempi diversi. Seguire il cuore può essere la scelta giusta, ma magari non il momento giusto…

          1. Elena

            I tempi li decidiamo noi.è solo un modo di giustificare a noi stessi le scelte sbagliate che facciamo e le facciamo solo X mancanza di coraggio
            Non concordo

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