Addio Tophost

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Quando le cose vanno bene, tutte le società (se almeno arrivano ad offrire quanto dichiarato) sopravvivono egregiamente e credo che la differenza, ormai, la faccia principalmente il servizio post-vendita. Poprio per questo motivo, visto quanto mi è capitato, voglio parlarvi di Tophost e del suo servizio clienti.

Tophost, cito testualmente il loro sito internet, “è un’azienda formata da uno staff di persone che lavorano da molti anni nel campo internet, amichevoli e motivate che operano in una struttura moderna ed efficiente“. Ovviamente non li avevo scelti perché amichevoli e motivati, ma piuttosto per il fatto che costano poco e con meno di 10 euro registri un nome a dominio con spazio illimitato. Le performance non sono delle migliori, ma a me andava benissimo, soprattutto considerando il fatto che li utilizzavo solo per la registrazione dei nomi a dominio .it.

Un giorno, purtroppo, ho avuto bisogno della loro assistenza (tra l’altro neanche per me stesso) ed ecco com’è andata (in blu le mie domande, in rosso le loro risposte):

Richiesta del 01/12/2015:

vi scrivo in quanto il dominio omettoildominioperprivacy.it (registrato presso di voi) doveva scadere il 19/10/2015 e, dopo il Redemption period, tornare disponibile. Ad oggi, però, risulta ancora registrato presso di voi e in scadenza nell’ottobre del 2016. E’ possibile verificare? Anche perché è registrato alla persona corretta che, però, non ha “fisicamente” accesso al dominio.

Le confermiamo che il dominio in oggetto risulta effettivamente già scaduto.
Bisognerà però attendere circa 60-90 giorni (a discrezione del REGISTRAR) dalla scadenza affinché il REGISTRAR lo “liberi” in modo da poter effettuare una nuova registrazione dello stesso.

Mi suona strano, ma decido di attendere… così, dopo 3 mesi, scrivo di nuovo a Tophost, questa volta chiedendogli direttamente il codice per il trasferimento:

Richiesta del 09/02/2016:

è possibile ottenere l’auth-code per autorizzare il trasferimento del dominio omettoildominioperprivacy.it? Risulta ancora registrato presso di voi.
Ovviamente, essendo impossibilitato ad accedere al pannello di controllo, è possibile inviare l’auth-code all’indirizzo e-mail dell’owner del dominio (che, potete controllare, è indirizzo@omettoildominioperprivacy.it).

Il dominio indicato non risulta gestito da un account a suo nome e non possiamo ovviamente fornirle i dati di accesso o informazioni in merito perchè violeremo il contratto stipulato con una terza persona.
L’unico modo per recuperare i dati di accesso è quello di contattare la persona che ha stipulato il contratto con noi.

Alloreché mi incazzo…

Partiamo da un presupposto: io non voglio far perdere tempo a voi e io non voglio che voi facciate perdere tempo a me. Ho aperto un ticket (0397455) che mi avete chiuso in 10 minuti rispondendomi come se fossi un celebroleso. Vi ringrazio per la considerazione, ma se aveste letto con attenzione la mia richiesta ora io non sarei costretto ad aprire un altro ticket.
So benissimo che non potete inviare a me dati inerenti a un altro account, è per questo che vi avevo chiesto di inviarli all’indirizzo e-mail dell’owner di quel dominio e non a me
[omissis]
Se poi vi sta antipatico il fatto che sia io a chiederlo e non lui, fatemelo sapere e vi allego formale mandato in cui l’owner mi delega a prendere contatti con voi.

cerchiamo di essere più chiari.
L’intestatario potrebbe trasferire il dominio presso un altro maintainer.
Di regola dovrebbe richiedere l’authcode del dominio la persona che ha effettuato l’ordine (colui che ha stipulato il contratto con noi).
Se tale persona si rifiuta di fornire l’authcode l’intestatario del dominio può inviarci un fax con la richiesta di authcode al num 06.91710861 allegando un suo documento di riconoscimento.
Questo procedimento però non è attuabile perché il dominio in oggetto risulta già scaduto.
Bisognerà attendere affinché il REGISTRAR lo “liberi” in modo da poter effettuare una nuova registrazione dello stesso.
Ulteriori informazioni in merito al dominio in oggetto verranno eventualmente fornite all’intestatario del domino o all’amministratore dell’account associato al dominio.

Vi sembra una risposta sensata? Amichevole (come loro si dichiarano)? Ma soprattutto, cosa si evince? Che loro non mi possono fornire l’auth-code. Non è che non vogliono, eh… proprio non possono farlo. Cascasse il mondo.

Ma passiamo all’epilogo. Il 23 febbraio 2016 scrivo direttamente all’Authority italiana e espongo a loro il mio problema. il 26 febbraio, Tophost (interpellata dall’authority) mi risponde in PEC:

Solo oggi ci è stata inoltrata la sua richiesta del codice auth-info, completa di visura camerale e documento di identità. Premesso che il codice è sin dal primo giorno di registrazione inviato al cliente nell’apposita area clienti Tophost, siamo qui a inviarvelo di nuovo e poniamo le nostre scuse per l’attesa nella risposta.

Ma come, non bisognava aspettare che il REGISTRAR lo liberasse? Nella risposta amichevole di prima mi avete detto che il procedimento non è attuabile e ora mi fornite il codice? Cerchiamo di essere più chiari, mi avevano scritto… Questa è professionalità? Cura del cliente? Io direi di no. Per ottenere una cosa che mi spettava di diritto ho dovuto scrivere all’Authority italiana…. (e per fortuna ora ci sono le PEC e non ho dovuto spendere soldi in raccomandate).

Risultato: ho trasferito tutti i domini altrove. Pago di più, ma spero di avere anche un servizio migliore.

Addio Tophost, a mai più rivederci.

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